1° premio Concorso Cerri Mazzola

La MUSICA al tempo del Covid-19  
di Benedetta Miglioli

Immaginatevi se improvvisamente ogni discoteca, ogni teatro, ogni canzone alla radio di una macchina in viaggio senza meta, ogni festival, ogni concerto, ogni artista di strada, ogni festa, ogni occasione per cantare a squarciagola, per ballare, per percepire la musica pulsare nelle vene, ogni opportunità di sentirsi vivo … non esistesse semplicemente più. O meglio, immaginatevi se tutto ciò esistesse, ma fosse diventato di punto in bianco illegale, impossibile, quasi un’utopia.

In questo modo ognuno di noi (adolescenti) si è visto (da marzo 2020 a questa parte) davanti ad una realtà irrealizzabile, che non era ancora pronta a lasciare andare, era troppo presto, avevamo ancora così tanto da provare, così tante canzoni da cantare, così tante melodie da ballare… Di colpo la nostra vita ha subìto un arresto e mai prima d’ora avevo compreso l’importanza della musica, il potere che essa ha e tutte le emozioni che può regalare persino nei periodi più bui. Ci siamo ritrovati da soli, spaesati, impauriti in un momento della nostra vita in cui le parole chiave dovrebbero essere: leggerezza e amicizia.

Ci si alza la mattina, si accende il computer, si fanno i compiti, si guarda qualche film e si torna a dormire. Adesso ripetiamo questa routine da circa un anno. Si arriva ad un punto in cui il tempo stesso non sembra più scorrere normalmente, dove ogni giorno è identico al precedente e dove tu sai già che i successivi non saranno diversi, perché nessuno è certo di niente, perché non si sa quando finirà, perché se ti lamenti devi pensare a chi sta peggio di te e ringraziare di essere in salute. E proprio in questo ciclo infinito che si ripete, in questa bolla che si è formata attorno a noi e che sembra non voler scoppiare, ecco un miraggio. Una luce in mezzo alle ombre, qualcosa che c’è sempre stata e ci sarà sempre, qualcosa che non vuole nulla in cambio, qualcosa pronta a supportarti nonostante tutto. La musica.

Mi è capitato di andare incontro ad alcuni attacchi d’ansia e di panico durante questo periodo, non sapevo più cosa fare, come comportarmi, come poter ridare alla mia vita un senso, qualcosa per cui essere effettivamente felice. La musica era lì ad aspettarmi, e ogni cantante o musicista dall’altra parte dello schermo cercava di farmi capire che questa non è la vita normale e che oltre a questo momento di crisi ce ne saranno mille di spensieratezza e felicità, che non tutto è perduto e sebbene ci sembra di aver perso ogni tipo di interazione sociale, ci sarà tempo e modo per creare legami ancora più forti, esperienze ancora più significative e soprattutto che non bisogna far vincere la solitudine su di noi.

A causa del covid19 come sappiamo anche tutte le scuole di danza hanno dovuto chiudere per un periodo indeterminato, facendo rimanere così bloccate nelle proprie camerette centinaia di ballerine. All’inizio può sembrare assurdo passare dal palcoscenico al salotto, ma… è proprio vero che la musica fa miracoli. Nel mio caso essa è riuscita a tenere unito il gruppo di danza; grazie alle varie canzoni che vengono scelte ogni settimana, ognuno è in grado di esprimere sé stesso attraverso una coreografia.

È difficile descrivere a parole la sensazione di adrenalina e libertà che la musica può darti a fine giornata. Prima ci si scatenava sulla pista da ballo, ora lo si fa in quei metri quadri della propria camera che non sembrano essere mai abbastanza, prima tutti insieme, ora da soli. La musica durante questo periodo mi ha insegnato ad apprezzare il tempo che si passa con sé stessi, che non deve essere per forza triste o noioso. Una volta lessi la frase: “Se riesci a rimanere sereno anche nei momenti più difficili, hai già vinto”.

Penso che sia proprio questo il potere delle canzoni, anche quelle più malinconiche: sebbene non ti rendano felice o pieno di allegria, ti fanno capire che non sei l’unico, che non sei da solo, che bisogna imparare ad affrontare la vita anche se si è molto giovani e si conosce solamente l’1% di ciò che sta fuori noi stessi. Siamo arrivati ad un punto in cui si spera di vedere la luce in fondo al tunnel, in cui si vuole vedere la luce in fondo al tunnel, ma rimane sempre l’incertezza di cosa potrà accadere.

E mentre il mondo va avanti, mentre persone prendono decisioni che non riusciamo ancora del tutto a comprendere, noi aspettiamo qui, con le cuffiette nelle orecchie, la nostra canzone preferita in riproduzione e tanti sogni in testa.