BOOKCLUB-DOC - Appuntamento al 18 novembre!
Diario di bordo del Bookclub docenti – Appunti di lettura a.s. 2021/2022 Il 21 ottobre 2021, alle ore 14.30, si è tenuto il secondo incontro sia in presenza che a distanza del gruppo di lettura dei docenti del Lunardi. Non tutti coloro che di solito partecipavano sono riusciti ad esserci a causa dei Consigli di Classe, ma pur rimanendo solo in cinque – sempre tutte donne! – le riflessioni emerse sono state interessanti e degne di essere condivise. Il nostro gruppo era composto da: prof.ssa Rita Pilia (Lettere); prof.ssa Gilda Bresciani (Lettere); prof.ssa Mariacristina Cristini (Economia); prof.ssa Caterina Sora (Diritto); prof.ssa Laura Vavassori (Filosofia). I romanzi su cui ci siamo soffermate erano due:
Ci hanno stupito questi 12 racconti ispirati ognuno a una cosa (un oggetto, un animale, un luogo, uno scritto, una particolare caratteristica fisica…) realmente esistita, ma andata perduta nel corso del tempo. L’autrice inizia, descrivendo un villaggio di pescatori nel cui centro, al posto della piazza, si trova un cimitero che costringe gli abitanti a vivere ogni giorno letteralmente con la morte davanti agli occhi. Tutto prima o poi scompare – sembra volerci ricordare subito la Schalansky, ma può capitare che un giorno riemerga, nella realtà o nell’immaginazione. Lo stesso “presente non è che un passato che riemerge nel futuro”. Bisogna rimanere con gli occhi ben aperti alla ricerca di quei varchi sottili che consentono di superare le distanze e sentire vicino qualcosa che non è più. Solo così potremo sentire il respiro affannoso dell’ultima tigre del Caspio, mentre affonda le zanne sul collo del leone; il lamento di Greta Garbo che, vagando per la città, in un monologo allucinato rimpiange la bellezza perduta; il progressivo avanzare dell’erba sui ruderi di Villa Sacchetti o il rumore secco della matita che si spunta nel tentativo di ritrarre la luna. E queste sono soltanto alcune delle infinite suggestioni che questa raccolta ci riserva. Una delle storie su cui ci siamo interrogate maggiormente è l’Unicorno di Guericke. L’autrice non intende tanto descrivere l’animale mitologico né convincerci della sua esistenza, quanto farci riflettere sul significato che i mostri assumono per la vita dell’uomo. Perché civiltà completamente estranee l’una all’altra si raccontano storie simili, tutte popolate da creature mostruose? L’uomo ha forse bisogno dei mostri per dare un volto alla paura? Il mostro è una creatura naturale, primigenia, o qualcosa di artefatto e costruito come il Leviatano di Thomas Hobbes, Frankenstein o il più recente Edward mani di forbice, tanto caro agli amanti di Tim Burton? Altre interessanti riflessioni riguardano la nostra epoca, noi stessi che ci affanniamo a conservare materiale in archivi e musei o addirittura nelle sonde spaziali per salvarci dal tempo. Ma la luna non è più un deposito tanto affidabile come nell’Orlando Furioso, racconta la Schalansky nell’ultima storia. E forse c’è più fascino e emozione nel perdere e perdersi che nel conservare…
Un elogio del dolore a tratti provocatorio e disturbante, ma sicuramente denso di stimoli. Vale la pena soffrire o comunque imparare a non temere in modo eccessivo la sofferenza, per capire veramente chi siamo e la profondità del nostro sentire: soffro dunque sono. Il modo di reagire di fronte al dolore rivela la persona. Il dolore ci rende umani e ci aiuta a riscoprire il senso di solidarietà e fratellanza (siamo uniti nel dolore), ci permette di comprendere gli altri in una dimensione autentica. Ci si può arrendere alla sofferenza oppure provare a trasformarla e elaborarla in un processo di ri-significazione, come accade nell’Arte. Dare dignità al dolore, riconoscerlo, è una forma di rispetto di sé. Non mancano capitoli politici in cui l’autore discute del rapporto tra malattia e libertà nell’epoca del Covid e associa il dolore a una dimensione eroica dell’esistenza. Una società narcisistica e sempre più anestetizzata quanta sofferenza è in grado di sopportare? Infine, l’incontro si è concluso con la scelta di due nuovi libri –– per il prossimo mese. Nell’incontro del 18 novembre, sempre alle 14 e 30, riprenderemo comunque il discorso sull’Inventario e la Società senza dolore.
Vi aspettiamo! Rita Pilia |